IVA Veterinario: Guida Completa alle Implicazioni Fiscali per la Tua Attività

La figura del veterinario è quella di un medico specializzato nella salute e nel benessere degli animali, sia domestici che da allevamento. Per diventare veterinario, è essenziale laurearsi in Medicina Veterinaria e superare l’esame di Stato di abilitazione alla professione. Una volta ottenuta l’abilitazione, il veterinario ha diverse opzioni professionali:

  • Lavoro Individuale: Operare come libero professionista.
  • Lavoro Associato: Integrarsi in studi associati di veterinari dove i compensi vengono divisi tra i membri.
  • Formazioni Societarie: Collaborare in strutture che operano come aziende, con diverse mansioni e quote societarie.
  • Lavoro Dipendente: Operare in qualità di impiegato in cliniche veterinarie o in altre istituzioni correlate.

IVA Veterinario: Dettagli e Implicazioni

Per lavorare come libero professionista, è fondamentale aprire una Partita IVA. Questo processo comporta alcuni passi burocratici:

  • Codice ATECO: Identificare il codice di attività specifico per i servizi veterinari, che è “75.00.00”.
  • Registrazione: Registrarsi come impresa individuale, compilando il Modello AA9/12.
  • Albo Professionale: Iscriversi all’Albo professionale e pagare la quota di iscrizione.
  • PEC: Aprire una casella postale certificata, obbligatoria per tutti i professionisti iscritti ad un Ordine.

Il veterinario può lavorare come dipendente in aziende agricole, strutture pubbliche o aziende di mangimi. Tuttavia, può anche esercitare come libero professionista aprendo un ambulatorio. In questo caso, l’apertura della Partita IVA è il primo passo. Il codice ATECO appropriato per i servizi veterinari è “75.00.00”. 

L’IVA, o Imposta sul Valore Aggiunto, è una tassa che incide su beni e servizi e rappresenta una parte significativa delle responsabilità fiscali di un veterinario che opera come libero professionista. Ecco una panoramica dettagliata delle implicazioni dell’IVA per un veterinario:

1. Apertura della Partita IVA:

Prima di iniziare la propria attività come veterinario libero professionista, è essenziale aprire una Partita IVA.

Questo permette di emettere fatture e di gestire le proprie responsabilità fiscali in modo appropriato. Il codice ATECO specifico per i servizi veterinari è “75.00.00”.

2. Regime Forfettario e IVA:

Il Regime Forfettario è una forma di tassazione semplificata che offre notevoli vantaggi, soprattutto per i nuovi professionisti. Uno dei principali benefici è che chi aderisce a questo regime non deve versare l’IVA.

Ciò significa che non c’è l’obbligo di fatturare l’IVA ai clienti né di versarla allo Stato. Inoltre, non è necessario tenere una contabilità ordinaria, ma solo un registro dei corrispettivi e un registro degli acquisti.

3. Vantaggi del Regime Forfettario:

Imposta sostitutiva: Chi aderisce al regime forfettario paga un’imposta sostitutiva del 15% sui propri ricavi. Per i nuovi professionisti, questa aliquota è ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività.

Semplificazione contabile: Non c’è l’obbligo di tenere una contabilità ordinaria, ma solo registri semplificati.

Nessun acconto fiscale: Non è necessario versare gli acconti fiscali, ma solo il saldo a fine anno.

4. Requisiti per il Regime Forfettario:

Per poter aderire al regime forfettario, è necessario rispettare alcuni requisiti:

  • Non superare i 85.000 euro di ricavi nell’anno precedente.
  • Non avere iscrizioni a sistemi previdenziali obbligatori al di fuori dell’ENPAV.
  • Non svolgere attività escluse dal regime forfettario, come quelle agricole o artistiche.

5. Considerazioni Finali sull’IVA:

Mentre il regime forfettario offre notevoli vantaggi in termini di IVA e semplificazione fiscale, è essenziale valutare attentamente se si soddisfano i requisiti e se è l’opzione migliore per la propria situazione.

Consultare un commercialista o un esperto fiscale può aiutare a prendere decisioni informate e a navigare nel complesso mondo della fiscalità italiana.