Sostenibilità ed efficacia: un binomio possibile
L’utilizzo di prodotti per la vinificazione biologica rappresenta oggi una scelta consapevole che consente alle cantine di coniugare il rispetto dell’ambiente con l’efficienza tecnica del processo produttivo. L’enologia moderna richiede soluzioni in grado di garantire qualità costante, sicurezza microbiologica e rispetto delle caratteristiche organolettiche del vino, anche in assenza di additivi di sintesi. Da qui nasce l’esigenza di attivanti, chiarificanti, antiossidanti e stabilizzanti di origine naturale, certificati secondo le normative UE per la vinificazione biologica.
Tutti i componenti impiegati devono infatti provenire da filiere controllate, prive di OGM e solventi chimici. Le proteine vegetali sostituiscono la caseina e la gelatina, mentre i lieviti selezionati devono essere ottenuti con substrati biologici. Anche gli enzimi, per essere conformi alla normativa, devono essere prodotti tramite fermentazione naturale senza l’impiego di coadiuvanti non autorizzati. Una filiera biologica integrale parte quindi dalla materia prima e arriva fino alla bottiglia, con una cura meticolosa in ogni fase del processo.
Certificazioni e requisiti tecnici
L’impiego dei prodotti per la vinificazione biologica comporta l’obbligo di rispettare regolamenti stringenti, tra cui il Regolamento (UE) 2018/848 e i relativi atti delegati e di esecuzione. I prodotti ammessi devono essere esplicitamente autorizzati da organismi di controllo accreditati, che certificano non solo l’origine biologica delle sostanze ma anche le modalità di produzione e utilizzo. L’etichettatura del vino biologico è regolamentata e richiede la tracciabilità completa degli ingredienti, oltre alla verifica ispettiva periodica della cantina.
Un ulteriore aspetto tecnico riguarda la compatibilità dei prodotti biologici con i parametri enologici di stabilità, chiarifica e filtrazione. Alcuni coadiuvanti di origine vegetale presentano rese differenti rispetto ai prodotti convenzionali, pertanto è fondamentale calibrare dosaggi e tempistiche in funzione delle specificità del vino da trattare. Anche la scelta dei batteri malolattici biologici, ad esempio, richiede attenzione alla tolleranza al pH, all’alcol e alla SO₂ residua, per garantire un’avviamento rapido e un controllo sicuro della fermentazione secondaria.
Innovazione e ricerca nei prodotti bio
Negli ultimi anni, la ricerca ha portato allo sviluppo di formulazioni bio sempre più performanti, capaci di rispondere alle esigenze delle cantine in modo versatile e sostenibile. Le soluzioni a base di tannini naturali, gomme arabiche biologiche e lieviti non-Saccharomyces hanno aperto nuove strade per il miglioramento della struttura, dell’aromaticità e della stabilità del vino, mantenendo al tempo stesso una piena conformità alle normative biologiche.
Le aziende del settore, si sono distinte per l’impegno nello sviluppo di prodotti per la vinificazione biologica in grado di ottimizzare le performance tecnologiche senza rinunciare ai principi etici e ambientali che guidano il comparto bio. Le linee biologiche certificate offrono alle cantine la possibilità di affrontare le sfide del mercato con strumenti avanzati e coerenti con le aspettative dei consumatori, sempre più attenti alla provenienza e al processo produttivo del vino.
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